MENTAL COACH > LA STAGIONE FINISCE MA LA SQUADRA RESTA
- RH
- 29 apr
- Tempo di lettura: 2 min
È terminata la stagione sportiva per la squadra femminile senior in A2. È tempo di bilanci, saluti e nuove prospettive. Abbiamo incontrato Silvia Rizzi, mental coach della squadra anche in questa stagione, per farci raccontare cosa succede dentro una squadra quando tutto sembra fermarsi… e invece, qualcosa si muove.
Silvia, cosa succede davvero quando finisce una stagione?
Succede una cosa bellissima e difficile insieme: ci si “scompone”. Alcune atlete restano, altre se ne vanno, i ruoli cambiano. È un momento di rottura, ma anche di trasformazione. Si chiude un capitolo, ma non si chiude tutto. Si apre uno spazio nuovo, dove qualcosa resta e qualcosa può nascere.
Cosa resta, secondo te, quando una squadra cambia?
Restano le relazioni. I legami veri. I silenzi condivisi, le fatiche affrontate insieme, le piccole grandi vittorie. Anche chi va via, se ha vissuto davvero la squadra, ne porta con sé un pezzo. E chi resta, continua con dentro anche quella storia. Una squadra non è solo chi è in campo oggi, è ciò che si è costruito insieme nel tempo.
Come si vive tutto questo dal punto di vista del mental coach?
Il mio lavoro non finisce con la preparazione mentale durante la stagione. Anzi, spesso comincia davvero nei momenti di passaggio. In quei giorni in cui si tirano le somme, si salutano compagne, si lasciano andare emozioni. È lì che si misura il valore umano della squadra. E accompagnare le atlete in questa parte del percorso è altrettanto importante che lavorare sulla concentrazione o sulla motivazione.
Cosa può insegnare un momento di chiusura come questo?
Che non tutto si può controllare, ma molto si può vivere bene. Che le relazioni vere non finiscono con la stagione agonistica. E che ogni nuova squadra nasce anche da ciò che la precedente ha lasciato. Non si tratta solo di ricominciare, ma di ricomporsi in modo nuovo, con la ricchezza di ciò che è stato.
Se dovessi racchiudere questa stagione in una parola, quale useresti?
“Trasform-azione”. Perché niente è rimasto com’era all’inizio. E questo, nel bene e nel difficile, è sempre un segnale di vita. Crescere significa anche cambiare forma, sapersi adattare, restare fedeli a un’identità ma pronti a evolversi. Le atlete di questa squadra dal mio punto di vista quest’anno hanno mostrato un eccellente percorso di trasformazione dall’essere gruppo all’essere una squadra. Un gruppo condivide uno spazio, una squadra condivide un sogno e lotta insieme per realizzarlo. I risultati che si sono visti in campo degli ultimi due mesi di campionato non sono stati frutto del caso, ma di questo processo impegnativo dove ogni membro dello staff e della squadra ha avuto un ruolo decisivo.
In altre parole, abbiamo fatto scendere nei muscoli il motto storico della squadra “Bruciare sempre, spegnersi mai!”.
Un pensiero finale per la squadra?
Grazie. A chi c’era, a chi resterà, a chi porterà via un pezzo di questa storia con sé. La squadra non è finita. Cambierà solo “forma”. E ci rivedremo, diverse. Ma ancora squadra.
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